Come si collega l’angoscia del “Campo di grano maturo con volo di corvi” di Van Gogh con il destino dell’autore? - Studentville

Come si collega l’angoscia del “Campo di grano maturo con volo di corvi” di Van Gogh con il destino dell’autore?

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“Campo di grano maturo con volo di corvi” è probabilmente l'ultimo dipinto realizzato da Van Gogh prima di togliersi la vita nel 1890 proprio in un campo dove era solito recarsi a dipingere i suoi soggetti. Esprime a pieno tutta l'angoscia e la disperazione del pittore di fronte a un mondo che non lo capiva e che lui stesso rifiutava. E' una sorta di testamento spirituale di Van Gogh, che passò gli ultimi due mesi di vita a dipingere in maniera continua e febbrile (ben 70 quadri), quasi a voler comunicare tutto ciò che ancora aveva da dire al mondo, e prepararsi alla morte, che lui sapeva essere vicina. La tavolozza si riduce a quattro colori (nero, blu, giallo e verde), declinati però in una varietà estrema di sfumature; il tratto è febbrile, le pennellate nette; sia il cielo che il campo di grano sono quasi dei vortici che esprimono pienamente l'animo travagliato del pittore. Il dipinto di per sè non esprime quiete, ma un sentimento di angoscia, che  diventa tormento se si guarda al sentiero delimitato da due linee verdi, che non ha nè inizio nè fine, forse a rappresentare la metafora di una vita senza direzione nè destinazione. Lo stesso pittore, in una delle ultime lettere al fratello scrisse: “Lavoro come un vero posseduto, ho più che mai un sordo furore di lavoro”; è proprio il suo stato d'animo che egli dipinge nei suoi quadri, soprattutto negli ultimi. Infine i corvi sembrano essere presagio di morte, non solo per come sono rappresentati, ma anche per il significato che assumono all'interno del contesto.

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